
Pomiager, partner tecnologico di IQC, guarda a un futuro prossimo e spiega come gli individui potranno avere il controllo delle proprie identità digitali.
Si è da poco conclusa l’ultima edizione del Web Marketing Festival che ha visto la partecipazione di Sandro Vecchiarelli, Chief Technology Officer di Pomiager. La mission del WMF è quella di creare un ricco dialogo sull’innovazione intesa sia come attenzione al progresso tecnologico che alle istanze sociali. Ciò che viene promosso è una visione complessa del futuro che individua traiettorie entusiasmanti così come illumina criticità che vanno attenzionate. In questo contesto, la tecnologia è vista come occasione di integrazione e di assottigliamento delle differenze, di ampliazione degli orizzonti e di riduzione dell’impatto umano sugli ecosistemi.
Nel pomeriggio della prima giornata dell’evento, all’interno di una sala dedicata ai temi della blockchain e del fintech, ha avuto luogo l’intervento di Sandro Vecchiarelli a proposito del nuovo modello della Self Sovereign Identity. Questo rappresenta l’ultima frontiera dell’identità digitale in cui si afferma la sovranità dell’utente sui propri dati.
Come ha ricordato il Dott. Vecchiarelli al microfono del WMF, già nel 2005 Kim Cameron, tra i massimi esperti mondiali nell’ambito della gestione della Digital Identity, anticipava i rischi associati all’assenza di un sistema di controllo delle identità. Come pronosticato da Cameron, tale mancanza si è rivelata come un forte limite della progettazione di internet e ha portato a dei recenti risvolti che hanno catturato l’attenzione del team di sviluppo di Pomiager a guida di Sandro Vecchiarelli. Come ha spiegato all’incontro, i modelli di identità digitale “classici”, quello centralizzato e quello federato, sembrano pronti per essere superati in termini di efficienza da un nuovo standard, ovvero quello decentralizzato, modellato sull’idea di riprodurre le relazioni che si istaurano negli scambi di informazioni, valute o token nella vita reale.
La trasposizione di questa relazione biunivoca all’ambiente digitale prevede che le informazioni richieste all’utente al momento dell’accesso a una piattaforma vengano condivise in maniera temporanea e locale, restando sempre di proprietà dell’utente. Questi possiede infatti una serie di attributi che saranno le sue caratteristiche (ad es. cittadinanza, requisiti accademici, informazioni mediche, etc.) e che verranno depositate in maniera cumulativa all’interno di un portafoglio digitale. Queste informazioni godono dello statuto di Credenziali Verificabili. La trasmissione sarà quindi verificata in un sistema di crittografia asimmetrica con chiave privata e chiave pubblica. All’interno del portafoglio digitale, sarà conservata la chiave privata da utilizzare al momento di accesso alle piattaforme.
La Self Sovereign Identity sarà un’innovazione in grado di incidere in modo determinante sulle vite di ognuno. Pomiager, partner tecnologico di IQC, sceglie di allinearsi con le più avanzate realtà del tech internazionale e implementa, tra i suoi servizi digitali, uno standard applicativo di questa tecnologia che nell’ambito aziendale italiano costituisce ancora una novità assoluta. La visione è quindi quella di sfruttare la Self Sovereign Identity per creare un meccanismo di firma biometrica che stabilisca in maniera univoca la corrispondenza tra la firma digitale e il soggetto a cui appartiene. Una soluzione in linea con la spiccata attenzione di Pomiager alla sicurezza dei propri utenti in fatto di dati e verifica delle identità.