
Mario Zambrini, responsabile IT Demand Processi e PMO di COOP ITALIA, intervistato dal giornalista Andrea Barrica, ci racconta i vantaggi della tecnologia blockchain all’interno della filiera agroalimentare per garantire e tracciare tutto il percorso che un prodotto compie per arrivare al consumatore finale.
“Nel DNA di Coop c’è la tracciabilità da sempre: il prodotto a marchio ha una linea specifica che si chiama “punto origine” che ha dietro il concetto di tracciabilità di filiera” – dichiara Zambrini – “La blockchain, avendo le caratteristiche di sicurezza e immutabilità delle informazioni, può essere un elemento interessante per la condivisione e la garanzia di tutte le informazioni che definiscono il viaggio end-to-end fino al consumatore finale del prodotto, soprattutto quando questo percorso vede una molteplicità importante di attori.”
“Noi siamo un pezzo importante e critico della supply chain – continua Zambrini – e, anche in questo caso la blockchain può essere utile per garantire e certificare l’avvenuta consegna del prodotto di tutta quanta la filiera. Quindi la condivisione di informazioni sulla supply chain, informazioni di cui è garantita l’immutabilità e che non possono essere contraffatte durante il percorso, è sicuramente un vantaggio molto grande per la supply chain.”