
di Alberto Francia
Come la blockchain sta cambiando i modelli di business
In pochi sanno cosa sia realmente una blockchain. Molti ne hanno sentito parlare in un contesto finanziario e di criptovalute. Non tutti però sanno che questa tecnologia viene utilizzata sempre più come strumento in grado di generare fiducia tra i suoi utilizzatori, con particolare riferimento ai rapporti cliente e fornitore in tutte le tipologie di transazioni che attengono a prodotti, beni, servizi, ma anche dati e informazioni disponibili in formato cartaceo e/o di tipo digitale.
Cos’è blockchain
Semplificando ed evitando dettagli troppo tecnici, una Blockchain è una tecnologia che permette di salvare informazioni in un ambiente condiviso, in maniera indelebile. Può essere considerata come un database, i cui dati non possono essere in alcun modo modificati. Non a caso questa tecnologia viene utilizzata per memorizzare il saldo e le transazioni di criptovalute come avviene nella blockchain bitcoin. La blockchain difatti sopperisce alla necessità di un ente o di una figura garante, essendo la tecnologia stessa a garantire l’originalità di un’affermazione o di un’informazione al suo interno.
La blockchain nasce nel 1400
Per chi pensava che la blockchain fosse nata col nuovo millennio, sarà sorpreso nello scoprire che questa sia nata più di 600 anni fa in un’isola della Micronesia ed è tuttora in uso. Gli abitanti dell’isola di Yap difatti iniziarono ad usare come oggetto di scambio una pesante pietra di colore scuro a forma di disco: il “Rai”. Queste monete erano di dimensioni variabili, alcune raggiungevano addirittura i tre metri di diametro. Questo tuttavia non impediva a ladri di appropriarsi di Rai altrui, o a malintenzionati di coniarsi in autonomia nuove monete. Come soluzione si decise di dare ad ogni abitante dell’isola un registro, all’interno del quale era riportato l’ammontare appartenuto ad ogni famiglia. Ogni qualvolta si effettuava una transazione, questa doveva essere comunicata ad ogni altro abitante dell’isola, il quale avrebbe poi aggiornato la propria copia del registro. Da quel momento in poi fino ad oggi, per entrare in possesso di un Rai, è necessario modificare ed aggiornare tutti i registri dell’isola. Come allora anche oggi queste monete sono custodite all’aperto, fuori dalle abitazioni o lungo la strada, sicuri che sull’isola di Yap tutti sanno a chi appartiene ogni singolo Rai. Anche quelli che si trovano sul fondo del mare.
Registro distribuito
La logica di avere un registro distribuito viene ripreso nel mondo digitale, in cui ad essere condiviso è una catena di blocchi dentro alla quale risiedono le informazioni. Ogni partecipante di una blockchain, analogamente a quello che accade sull’isola di Yap, ha una propria copia di questa sorta di database. Se un utente provasse a modificare le informazioni all’interno della sua copia del registro, senza l’approvazione della rete, i restanti aderenti al network potranno continuare ad utilizzare la loro versione incorrotta del registro. Ma cosa viene memorizzato all’interno del registro condiviso di una blockchain?
Smart contracts
Gli smart contracts, o contratti intelligenti, sono ciò che rende blockchain una tecnologia flessibile e fruibile in diversi campi applicativi (per esempio nelle applicazioni distribuite DApp). Sono porzioni di codice informatico, fondamentalmente dei programmi, in grado di svolgere determinate funzioni. Un utente della blockchain può crearne uno inserendovi una qualsiasi informazione, come: i dati di un conto corrente, i dati di un assegno, i dati prodotti da una macchina automatica oppure un’operazione effettuata durante il processo di produzione di un alimento. Lo smart contract viene inserito in un blocco, il quale viene concatenato al blocco precedente. La versione della catena di blocchi ora allungata, viene infine condivisa sulla rete.
Fiducia
La tecnologia Blockchain sta modificando enormemente l’approccio alla modellazione e digitalizzazione dei processi aziendali (digital transformation); in particolar modo in tutti quegli ambiti in cui è di vitale importanza garantire l’immutabilità del dato. Le sue prospettive di applicazione, a detta di molti studi, potrebbero essere ancor più impattanti e distruttive di quelle legate alla intelligenza artificiale. L’utilizzo della tecnologia blockchain consente infatti di avere una politica di trust intrinseca, tale da consentire lo sviluppo di servizi e interazioni da parte di società diverse e con fini differenti tra loro. È quello che accade quando si utilizza una blockchain in supply chain, in cui gli attori della filiera possono condividere informazioni tra di loro con il fine di migliorare le performance operative o fornire uno strumento di tracciabilità digitale affidabile per il cliente finale. Un’organizzazione che decide di condividere su una blockchain informazioni sull’attività d’impresa, è un’azienda che compie un atto di trasparenza, e quindi in grado di generare fiducia verso i propri stakeholder.
Blockchain è oggi
Alcune aziende stanno implementando questa tecnologia di propria spontanea volontà, con il fine di certificare un servizio di qualità. Nel 2017, ad esempio, diversi scandali sulla salute hanno scosso la fiducia dei consumatori di Walmart. Il colosso americano decise di implementare una blockchain per tracciare le fasi di produzione di alcuni dei suoi prodotti. Fu data al consumatore la possibilità di accedere agli smart contracts che riportavano traccia delle informazioni raccolte dagli allevatori e produttori lungo la filiera. In altri casi sono le aziende committenti (enti appaltanti) a richiedere che i servizi affidati in appalto vengano “certificati” in blockchain. Il fine è avere un controllo puntuale ed oggettivo sul adempimento di una specifica richiesta. L’Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant’Orsola Malpighi di Bologna ad esempio, nel bando d’appalto per l’esternalizzazione dei servizi di supporto alla persona, richiede che la congruità e non modificabilità dei dati relativi alle prestazioni erogate venga garantita tramite un adeguato sistema elettronico. Nel bando, la blockchain è citata come specifico esempio di tecnologia adeguata in grado di soddisfare questo requisito. L’intento è quello di progettare un sistema che permetta all’ente appaltante di controllare il rispetto dei parametri relativi a volumi, efficienza ed efficacia dei servizi esternalizzati quali ad esempio: pulizia e sanificazione ambientale, lavanoleggio, trasporto pazienti, portierato, call center, etc.
Aggiungere una blockchain al proprio modello di business non è così difficile
Come può tuttavia una impresa anche se di piccole-medie dimensioni annoverare tra i propri strumenti informativi un modulo che utilizzi una tecnologia così innovativa? Oggi esistono già servizi che permettono di implementare in maniera veloce interfacce collegate a blockchain, con le quali condividere ai propri stakeholder informazioni che attestino la qualità dei servizi erogati. IQC Srl con il supporto del partner tecnologico Pomiager srl ha sviluppato un sistema di monitoraggio e controllo del servizio di pulizia e sanificazione ambientale completamente informatizzato. Un’applicazione web accessibile da parte di tutti i soggetti interessati (il fornitore – il committente – l’eventuale parte terza) in grado di monitorare le performance dei servizi esternalizzati con garanzia di inalterabilità e immutabilità di dati e informazioni attraverso l’applicazione della Tecnologica Blockchain. Per queste sue caratteristiche l’’App web Geis rappresenta uno strumento col quale presidiare in maniera continuativa e real-time tutti i servizi appaltati con certezza di risultato anche ai fini della periodica rendicontazione delle attività a fini della fatturazione delle prestazioni. Seppur questa applicazione nasca per operare specificatamente in ambito sanitario, essa può efficacemente essere usata come supporto all’attività ispettiva in qualsiasi ambiente, civile e/o industriale, per il montaggio di tutti le diverse tipologie di processi e/o servizi siano essi interni o esternalizzati. Il sistema si interfaccia tramite API a sistemi già in essere o sistemi IoT.
La rivoluzione della certificazione digitale
Attualmente esistono incentivi pubblici destinati a promuovere l’adozione di tecnologie innovative come blockchain. In Italia il processo di digital trasformation è in corso, ma vi è ancora molto da fare. Negli Stati Uniti ad esempio, è ormai consuetudine rilasciare certificazioni di qualità tramite pratici badge digitali. In Italia IQC srl offre il servizio di certificazione digitale in blockchain delle performance aziendale di organizzazioni, processi, servizi e prodotti. L’attività di controllo finalizzata al rilascio del certificato digitale è documentata in formato cartaceo e/o digitale e caricata su un apposito portale web e “notarizzata” su una blockchain. Esattamente come un notaio, la blockchain garantisce l’originalità delle informazioni al suo interno. All’azienda certificata viene quindi rilasciato un certificato digitale, che nient’altro è che un oggetto con una immagine esterna ed una infrastruttura tecnologica digitale interoperabile interfacciabile con tutte le piattaforme on line e condivisibile sui principali social network. Tale certificato oltre che trasferibile on line, è stampabile su carta con relativo qr-code affinché un qualsiasi utente possa con proprio dispositivo accedere alla documentazione che attesta la veridicità delle dichiarazioni riportate nella certificazione digitale, sicuro che questa sia originale e non modificata, neppure involontariamente. Un esempio concreto è rappresentato dalla certificazione digitale del servizio di pulizia e sanificazione dei convogli Trenitalia rilasciata a DUSSMANN Service Italia S.r.l. per i depositi di Milano, Roma e Napoli. Chiunque può accedere alle informazioni in blockchain e conoscere le performance del servizio garantiti in termini di salubrità dei convogli per la salute, la sicurezza ed il benessere dei passeggeri.
Scenari per il futuro
Le garanzie che oggi la blockchain è in grado di fornire, fanno sì che le imprese, produttori di beni o di servizi, siano interessati a utilizzare o a ricevere servizi gestiti con la tecnologia Blockchain. Ad oggi, nell’era delle fake-news e dell’incertezza dell’informazione, è diventato strategico individuare dei meccanismi per verificare la credibilità e l’attendibilità delle dichiarazioni delle imprese, delle istituzioni e dei brand in cui poter riporre fiducia. L’ implementazione di un servizio in blockchain, rappresenta una scelta altamente innovativa per le aziende fiere delle proprie eccellenze e che intendono condividerne in valore in modo chiaro e trasparente.
Alberto Francia è un ingegnere gestionale e ricercatore presso l’ingegneria dell’innovazione industriale di Modena. Attualmente lavora presso Pomiager srl come blockchain developer.