Le certificazioni digitali nella transizione ecologica: dal marketing all’effettività delle misure

Il nostro giornalista, Andrea Barrica, ha raggiunto il Prof. Roberto Rosa, Professore associato DISMI – Dept. Of Sciences and Methods do Engineering Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, e l’Ing. Federico Ferrari, Amministratore delegato di Alea Design, spin-off della facoltà che si occupa di progettazione di soluzioni innovative di ingegneria energetica.

La domanda di partenza, in questo percorso tracciato tra la transizione ecologica e le soluzioni digitali che la favoriscono, è quanto il rilancio nella direzione della transizione ecologica sia effettivo. Come spiega l’Ing. Ferrari, le difficoltà incontrate in questo percorso sono reali e non ascrivibili all’incompetenza o mancanza di volontà dei soggetti coinvolti. Una strategia intermedia che possa accompagnare l’impresa nella rivoluzione bio è auspicabile, come nel caso della questione energetica: come spiega Ferrari, l’accesso a risorse derivanti da materiali di scarto o combustibili bio potrebbero preservare le attuali tecnologie di valorizzazione energetica, limitando sprechi e contenendo la carbon footprint, in vista di una completa sostituzione dei mezzi.

Allo stesso tempo, esistono già azioni concrete che l’impresa italiana è chiamata a mettere in atto e trasferire l’effettività del proprio coinvolgimento nella questione ambientale è un must per tutte le organizzazioni che vogliono restare aggiornate alle attuali necessità del settore. Come spiega il Prof. Roberto Rosa, esistono metodologie scientifiche e standardizzate a livello internazionale per quantificare l’LCA, ovvero misure per quantificare l’impatto ambientale associato all’intero ciclo di vita di un prodotto, processo o servizio. “I risultati di processi rigorosi e scientifici sono di difficile trasferimento all’esterno, agli stakeholder aziendali ma anche ai singoli cittadini. Le certificazioni digitali”, continua Rosa, “contribuiscono a migliorare la trasparenza ma anche alla riduzione dei tempi di reperimento di documentazione necessarie a dimostrare se una tecnologia innovativa o un materiale o un processo stiano realmente contribuendo alla transizione ecologica”

Lo scorso 14 luglio, per iniziativa di Confindustria Emilia, il DISMI dell’università di Modena e Reggio Emilia, Alea Design e IQC hanno presentato l’innovativo progetto volto a individuare le migliori misure e tecnologie, così come le best practice standardizzate, i criteri ambientali e le modalità di analisi di sostenibilità e di certificazione volontaria che possono sostenere il mondo dell’impresa e della Pubblica Amministrazione nella loro transizione green. Il webinar, recuperabile a qui, ricostruisce il lo studio che è poi stato acquisito dai progettisti di IQC e Pomiager per la creazione del PDT Green Line dinamico, certificazione digitale che si aggiorna in tempo reale con i dati rilevati secondo i protocolli di misurazione individuati, sulla performance ambientale di prodotti, servizi e processi.

L’intervista ai due esperti richiama questi e altri temi, come i progetti innovativi a livello ambientale previsti dal PNRR.

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